Come viene allevato

Nel passato il suino nero Lucano veniva allevato prevalentemente al pascolo nel bosco di roverella, dove si nutriva di bulbi, di radici e di ghiande, in aree marginali effettuando la spigolatura delle stoppie, ed in aree residuali dove veniva fatto pascolare lungo canaloni intricati ed inaccessibili. 

Oggi esso viene allevato con il sistema semi – brado evitando il sistema di stabulazione fissa ad eccezione del periodo di parto e lattazione per le scrofe e i suinetti.

Il ciclo di allevamento comprende l’allattamento e lo svezzamento (dalla nascita fino a 45 giorni), il magronaggio (dal 45° giorno a 80 -100 kg di peso vivo) e il finissaggio (oltre i 100 kg di peso vivo).

Tutte le strutture e le attrezzature utilizzate per l’allevamento presentano requisiti tali da evitare il pericolo di traumi a carico degli animali per garantire sia il benessere del rispetto animale e sia per evitare stress. Grazie alle particolari caratteristiche morfo-funzionali, il Suino Nero di Basilicata, si presenta come un tipo genetico dotato di elevata rusticità, intesa come resistenza alle patologie e facilità di adattamento alle condizioni climatiche, ed attitudine al pascolamento. Tali caratteristiche rendono questi soggetti particolarmente idonei ad un sistema di allevamento di tipo estensivo.

La suddivisione delle aree aziendali in un allevamento a ciclo chiuso può seguire due diverse tipologie: a settori squadrati e a raggiera. La scelta dipende essenzialmente dalla disponibilità di terreno, dal sistema di rotazione adottato, dalla viabilità interna all’azienda, nonché dalla distanza dal centro aziendale.

Indipendentemente dalla tipologia di allevamento adottata, è bene prevedere i seguenti settori:

  • Settore di controllo e addestramento dei giovani animali alla recinzione elettrica (fili ben visibili intervallati da nastri colorati, o fili elettrici posti internamente e opportunamente distanziati da una recinzione di rete metallica);
  • Settore parto allattamento;
  • Settore post svezzamento (12 kg – 30-35 kg di peso vivo);
  • Settore ingrasso (25-30 kg – 160 kg di peso vivo);
  • Settore gestazione;
  • Settore attesa calore;
  • Settore scrofette;
  • Settore verri;

La gestione della riproduzione è strettamente legata al sistema di allevamento adottato (brado o semibrado) ed alla capacità infrastrutturale dello stesso. I sistemi di conduzione della fase riproduttiva possono essere di due tipi: sistema di conduzione di tipo continuo e sistema di conduzione a bande.

Il sistema di conduzione di tipo continuo prevede la movimentazione individuale dei suini. Questo sistema viene adottato solo raramente e solo per allevamenti di modeste dimensioni. Nella maggior parte degli allevamenti si adotta la conduzione a bande. Gestire le scrofe a bande significa organizzare in gruppi il proprio parco scrofe. I fattori che caratterizzano e di conseguenza possono differenziare tale metodo sono: il numero di bande ed il numero di soggetti per ciascuna banda. Il numero di bande si determina dal rapporto tra la lunghezza media dell’interparto e l’intervallo in giorni che intercorrono tra una banda e la successiva. Dall’intervallo fra bande dipendono il numero di bande ed il numero di strutture da dedicare a ciascun settore dell’allevamento. Nel caso dell’allevamento all’aperto la gestione degli accoppiamenti in bande permette, da un lato di ridurre in maniera significativa il numero di strutture parto allattamento, dall’altro comporta una migliore gestione del sistema delle rotazioni colturali. Inoltre, è possibile attuare una gestione più razionale della fase riproduttiva attraverso il concentramento dei parti nelle stagioni in cui le condizioni climatiche sono più favorevoli alla sopravvivenza dei suinetti.

Supponendo di avere un parco di 50 scrofe con un intervallo parto svezzamento di 50 giorni, un intervallo svezzamento concepimento di 16 giorni ed un intervallo fra bande di 35 giorni. Nel caso dell’allevamento all’aperto è consigliabile uno svezzamento naturale o comunque non inferiore ai 40 giorni di età.

In funzione dei dati sopra riportatati possiamo procedere all’organizzazione della fase riduttiva:                                       

  • Intervallo interparto medio: 180 giorni (114 + 50 +16);
  • Numero di bande = intervallo interparto/intervallo fra bande (180/35) = 5;
  • Numero di scrofe per banda = numero di scrofe / numero di bande (50/5) = 10 scrofe;

Il numero di capannine parto-allattamento da predisporre in allevamento sarà pari a 10 + 30% (13). Per il settore maternità è sempre consigliabile la predisposizione di un numero maggiore di capannine  destinate ad ospitare le scrofe-scrofette prossime al parto ma in sovrannumero rispetto a quelle della banda. Questo accade ogniqualvolta la portata al parto di una banda supera quella media d’allevamento utilizzata per il calcolo del fabbisogno di coperture (breeding target). Per portata al parto s’intende il numero delle scrofe ingravidate al primo estro dopo lo svezzamento sul totale delle scrofe avviate alla monta. Supponendo una portata al parto del 78% dobbiamo destinare alla monta all’incirca 13 (10/0.78) scrofe per averne 10 effettive al parto. Nel caso in cui si verifichino eventi particolarmente favorevoli da far sì che la portata al parto sia del 100% allora avremo 13 scrofe anziché 10 al parto. Pertanto, ai fini di un corretto dimensionamento dei locali di stabulazione, è necessario tener conto della reale portata al parto dell’allevamento.

Nel caso in cui si opta per la gestione in continuo degli accoppiamenti il dimensionamento del settore maternità sarà il seguente:

Numero di parti per scrofa/anno =365/ intervallo interparto = 2

Vuoto sanitario (lavaggio disinfezione e spostamento capannine parto)= 2giorni

Tempo di occupazione del settore = 60giorni (50 + 10); il trasferimento nel settore maternità dovrà avvenire almeno 10 giorni prima del parto per dare modo alla scrofa di predisporre il nido.

Numero di capannine parto = {[50*2(parti/anno)*[50 (parto svezzamento) + (10 periodo di occupazione pre -parto)+ 2 (vuoto sanitario)]}= 17 capannine parto.